erbe delle streghe e rituali magici esoterici
Solanace sessuali, cibo Sabba rituali
(sesso e piante, Julius Evola, M.Elide, G.Samorini, M. Aldrich)
J.Evola: “I tradizionali culti per Dionisio, Bacco, Priapo, Sabasio (divinità frigia), hanno influito sia sulla modalità dei riti, sia sulla denominazione del Sabba (festa di Sabazio). Sul Sabba, sono attestati fatti di esperienza interna tipici e costanti. Per propiziare queste esperienze in individui, predisposti o meno, venivano usate sostanze aventi effetti analoghi ai filtri, polveri afrodisiache, sostanze narcotiche e stupefacenti: oppio[1], aconito[2], belladonna, giusquiamo, quadrifoglio foglie di pioppo, papaveri e grassi animali per farne unguento, che per assorbimento cutaneo, provoca un duplice effetto:
a) sonno profondo con liberazione della forza plastica dell’immaginazione, sogni lucidi e visioni;
b) il risveglio della forza elementare del sesso e la sua attivazione sul piano visionario e immaginativo in questione.
Gli autori menzionano una consacrazione rituale delle sostanze impiegate: invocazione di demoni-geni delle sostanze e cerimonie magiche fatte loro”. Operazione intesa a dare una particolare direzione di efficacia all’azione delle droghe in uso. Questo fattore ha importanza fondamentale, la sua realtà dipende dal grado in cui i sacramenti siano percepiti oltre le pure cerimonie simboliche. Ciò fa la differenza fra l’azione generica e disordinata esercitata da stupefacenti e afrodisiaci sul primo venuto, e quella specifica, indirizzata ed evocata, nell’esperienza del Sabba. Una tradizione può esser presupposta: un fondo fisso di immagini portato da una corrente psichica collettiva, nella quale il singolo andava ad inserirsi nell’atto di aggregarsi ai gruppi praticanti: da qui la concordanza delle esperienze fondamentali che avvenivano in stato di sonno o transe, il corpo è immobile dove si trova mentre il soggetto crede recarsi fisicamente al Sabba.
Esperimenti fatti dal XIV secolo da benedettini con persone che, dopo esauriti i preparativi rituali per recarsi al Sabba, furono legate al letto e osservate, mostrano che esse, spesso caddero in sonno profondo, letargico, che bruciature o punzecchiature non riuscirono a svegliare. Dato costante, nelle notizie, è che per recarsi al Sabba, bisogna che, dopo essersi unti e aver pronunciato formule, ci si addormenti. A prima vista direbbe che si tratti di orge della fantasia erotica vissute allo stato di sogno. Ma chiunque sappia che questo stato comporta cambiamento di livello di coscienza, il passaggio virtuale di essa al piano astrale o spirituale, pensa a qualcosa di più di una fantasmagoria soggettiva. De Nynauld, nel parlare delle varie specie di unguenti, ne distingue alcuni che “provocherebbero un trasporto fuor di semplice illusione sotto sonno profondo”, l’effetto sarebbe una dislocazione o bilocazione e ciò rende il Sabba, diverso da una solitaria allucinazione soggettiva.
I fenomeni di bilocazione sono fenomeni menzionati nelle vite di diversi santi cristiani. Nelle verifiche dei benedettini e di Gassendi, furono constatati casi di sdoppiamento: chi giaceva immobile e inanimato sul letto per effetto delle droghe, poté talvolta riferire con esattezza ciò che avveniva nei dintorni. Per cui esiste la possibilità di esperienze, che, pur restando essenzialmente psichiche, presentano una dimensione oggettiva.
D’altra parte nel Medioevo continuaron residui di riti estatici antichi, che culminavan nell’atto sessuale come in un sacramento avendo molti dei caratteri del Sabba. Vi figurava Cernunnos una divinità cornuta, compagno della Terra;
un altare ad esso dedicato è stato scoperto sotto le fondamenta del tempio della Grande Dea cristiana, di Notre-Dame di Parigi.
Da confessioni spontanee, senza tortura, di partecipanti alla cerimonia reale, l’esperienza era vissuta in una transe lucida e assicurava la vita eterna. Giovani donne affermarono di essersi recate al rito per rapimento, nel cuore e nel volere, da parte del Dio, che esso era la suprema religione, che il Sabba era il vero paradiso di piaceri estatici indescrivibili, che perdevano il peso del corpo e acquistavano un corpo nuovo come angeli; delle lor esperienze andavano fiere e affrontarono la morte con la stessa tranquilla fermezza dei primi Cristiani.
Le esperienze del Sabba sono evocazioni torbide di archetipi e di situazioni rituali, rifacentesi a precisi culti orgiastici antichi, serbati nella subcoscienza collettiva, ricettacol d’immagini già vissute e capaci di rivitalizzarsi sul piano sottile; ad esse si mescolano scorie d’ogni genere del subcosciente individuale, di persone del popolo che avevano perso accesso alla preparazione regolare tipica degli antichi Misteri, per causa di una distorsione o degradazione specifica, causata o dovuta alla presenza di una tradizione diversa, come quella cristiana, che a tutto ciò che è sesso dava un carattere peccaminoso.[3]
De Guaita ha ricostruito la struttur prevalente delle esperienze del Sabba, cerimonia in cui riaffiorano i riti del Mistero afroditico.[4]
Nel convegno diabolico appariva la regina del Sabba come giovane donna nuda, spesso vergine, di particolare bellezza portata da un ariete nero. Dall’ufficiante la vergine veniva iniziata con successivi sacramenti, unta e poi stuprata su un altare, il che, secondo una testimonianza, le faceva vivere “un meraviglioso e orribile tormento”. Seguiva un’orgia generale, ove il modo antagonistico di manifestarsi di un eros elementare, cioè allo stato libero e disciolto da ogni forma, spesso si drammatizzava in rapporti adulterini, incestuosi o contro natura, oltre l’esperienza di un possesso carnale polimorfo simultaneo vissuto dalla nuova sacerdotessa. Sul corpo disteso di lei, come su di un altare palpitante, il re del Sabba, in figura umana o semiumana, ufficia, offrendo grano allo Spirito della Terra, principio di ogni fecondità, talvolta liberando anche degli uccelli come rito di una liberazione pei convenuti alla tregenda (evocazione del demone della libertà, detto a Roma Liber). Viene talvolta impastata una focaccia per procedere ad una confarreatio, cioè una comunione per mezzo della consumazione di parti di essa distribuite ai convenuti. Si vuole che per ultimo la regina del Sabba si alzasse e, quale vittima trionfante gridasse formule quali: «Folgore di Dio, colpisci, se l’osi”
“Rallegriamoci oggi, il Cristo è consumato”.
Chi partecipava a tale iniziazione orgiastica otteneva la pentecoste, ossia rivelazione di segreti e di procedimenti per la composizione di filtri, veleni, elisir e altri doni classici.
Nel Sabba, spesso era Diana a venire evocata (fino al Cinquecento ire ad Ludum Dianae fu sinonimo di recarsi al Sabba); insieme a Lucifero, evidente trasposizione invertita del dio maschile luminoso. Diana come Kali, figura centrale coi tratti ambivalenti dell’archetipo femminile, soavi e terribili, elargitrice di grazie e distruttrice. Il monte della tregenda e della notte di Valpurga è quello in cui Venere prende dimora, monte trasformatosi, in prospettiva cristiana, in luogo demonico e di peccato. Gli ultimi riti venivano allora celebrati presso rovine di templi pagani, ruderi antichi su vette sacre ad Ermete, dolmen e altri monumenti megalitici.
In moltissime popolazioni, con le orge si cerca di sventare crisi cosmiche o sociali (siccità, epidemie, anomalie meteo) oppure conferire un supporto religioso (scatenando la potenza sessuale) a eventi propizi della vita umana. Sia di fronte a una crisi minacciosa che a un evento felice, grazie a rapporti sessuali indiscriminati ed eccessivi, la collettività si immerge nell’epoca favolosa delle origini. Ciò appar evidente nelle orge periodiche della fine d’anno o a intervalli sacri, dove questo tipo di orgia rituale, rivela la funzione originale dei rapporti promiscui collettivi: l’orgia ritualizza il momento della creazione, lo stadio beato delle origini quando non esistevano ancora tabù sessuali o morali né norme sociali.
Tra i Daiachi Ngadju la fine dell’anno significa la fine di un’era e di un mondo. Le cerimonie indicano chiaramente che c’é un ritorno al tempo precosmico della totalità sacra. Durante questo periodo, tutta la popolazione del villaggio ritorna all’età pre-cosmogonica, nel desiderio di raggiungere la perfetta totalità avanti la creazione. Norme e divieti sono sospesi fin tanto che il mondo non abbia cessato di esistere. Nell’attesa di una nuova creazione, la comunità vive nella totale, primordiale, natura divina. L’orgia ha luogo in armonia con i comandamenti divini e coloro che vi partecipano recuperano in loro stessi la totale natura divina. “Non è questione di disordine, ma di un ordine diverso”.
La tribù degli Aranda, nell’Australia centrale, celebra periodicamente le opere creative degli antenati mitici quando vagabondavano per il paese. L’epoca favolosa, per gli Aranda è l’età del sogno: ogni specie animale si lasciava catturare con facilità, c’era abbondanza di acqua e frutti, gli antenati erano liberi da tutte le inibizioni e frustazioni che affliggono ogni essere umano vivente in comunità organizzate. Il paradiso primordiale ossessiona ancora gli Aranda. I brevi intervalli delle orge rituali, quando ogni divieto è sospeso, sono ritorni alla libertà e beatitudine godute dagli antenati.
Tale nostalgia per il tempo beato delle origini mitiche sembra inestirpabile. Gli Adamiti, una setta boema dei secoli XIV e XV, cercavano di recuperare lo stato di innocenza di Adamo, antenato mitico. Praticavano il nudismo e il libero amore, e uomini e donne vivevano insieme in una perfetta, disinibita libertà sessuale. Nella prima metà del XIV secolo, Lazaro, un monaco del monte Athos ed ex Bogomilo, fondò una setta propria e proclamò il nudismo il mezzo migliore per ritrovare la condizione anteriore alla caduta. Teodosio, predicatore itinerante, fondò un’altra setta, che oltre a praticare il nudismo, incoraggiava i suoi seguaci a indulgere a eccessi orgiastici per ricevere la grazia del pentimento. Giustificazione analoga era addotta nel XX secolo dalla setta russa degli Innocentisti, che vivevano in caverne sotterranee praticamente nudi e impegnati esclusivamente in rapporti sessuali indiscriminati, sperando che la redenzione venisse loro dall’enormità dei loro peccati.
Si esita classificar cristiani gli orgiasti sfrenati. Causa, la demonizzazione ebraico-cristiana della sessualità, che ha fatto sì che qualsiasi genere di orgia venisse considerata satanica, sacrilega e degna delle punizioni più severe. Ma neppure nel giudaismo e cristianesimo si è riusciti ad estirpare del tutto la sacralità della vita sessuale. I tentativi di recuperare poteri e beatitudine perduta, sono accompagnati da radicali modifiche dei costumi sessuali.
I teologi erano ben consapevoli dei poteri magico-religiosi della sessualità, poteri capaci di trasformare cristiani in eretici sacrileghi e in pericolosi esseri demoniaci.
Denunciare le streghe come adoratrici di Satana era una conveniente routine. L’elemento decisivo stava nel fatto che le loro orge, immaginarie o no, potevano mettere a repentaglio, al pari di quelle degli eretici, le istituzioni sociali e teologiche. Le orge, infatti, scatenavano speranze, nostalgie e desideri tendenti a un modo di vivere diverso da quello dell’esistenza cristiana tipica.
Gli eccessi sessuali rituali perseguivano obiettivi che andavano di là della gratificazione voluttuosa. Non era mero desiderio carnale a indurre le donne delle campagne a diventare streghe, ma l’oscura speranza che infrangendo i tabù sessuali e partecipando alle orge demoniache, la loro condizione sarebbe in qualche modo mutata. In definitiva,
la tentazione della stregoneria, derivava dalle forze magico-religiose contenute nelle pratiche sessuali proibite, fosse pure immaginario l’universo in cui tali avventure si compivano. La maggior parte delle streghe ha sempre fatto riferimento alla mancanza di piacere nel commercio sessuale con il diavolo. Leggendo le loro deposizioni, si ha più l’impressione di severe prove di iniziazione che feste di piacere.
Tal carattere penoso delle orge delle streghe era noto, al di là delle estorsioni alle accusate, ci sono casi di deposizioni spontanee di rapporti sessuali con il diavolo, in cui giovani ragazze (che a una visita medica risultavano vergini) descrivevano con particolari il loro stupro iniziatico ad opera del diavolo.
Le pratiche orgiastiche reali o immaginarie rivelano ed esprimono una protesta radicale contro la situazione religiosa e sociale, specie in tempi di crisi e catastrofe. Ribellione contro istituzioni cristiane, dimostratesi incapaci di salvare l’uomo e viste in decadenza libera nella corruzione delle gerarchie ecclesiastiche.
Infine, sono la testimonianza di una nostalgia religiosa, di un intenso desiderio di tornare a fasi culturali arcaiche, a recuperare il senso perduto della beatitudine delle origini e, insieme, la speranza di scoprire un modo nuovo e creativo di essere al mondo.
“Unguento unguento,
mandami alla noce di Benevento
supra acqua e supra vento
et supre ad omne maltempo”.
Formula ripetuta in tutte le versioni dei racconti sulle streghe che si davano convegno sotto il celebre noce. Molti assertori della realtà del volo, dichiarano di aver assistito personalmente all’unzione e di aver potuto accertarsi che la strega rimaneva nello stesso luogo dove s’era unta, cadendo in un deliquio, seguito da sonno profondo, e svegliatasi, avrebbe raccontato l’avventura astrale.
Inclusi medici e scienziati, nessuno venne sfiorato dall’ipotesi che le cause erano da ricercare in ambito fisiologico: patologie organiche, carenze alimentari, intossicazioni.
Paracelso, preso atto delle conoscenze di medicina popolare (erboriste, ostetriche, cerusici e boia), intuì la composizione di quell’unguento che Pietro Andrea Mattioli trascrive in una ricetta: sugna, resina e fiori di canapa, rosolaccio e semi di girasole.
Della Porta prende coscienza del rapporto fra le sostanze dell’unguento e il delirio indotto:
“Mi accadde di avere a disposizione una vecchia la quale, spontaneamente e in breve tempo, mi offrì la soluzione del problema. Comandò che venissero mandati fuori coloro che io avevo chiamato a testimoniare e mentre noi la stavamo a spiare da una apertura della porta essa si spogliò e si frizionò vigorosamente con un unguento che, a causa dei suoi succhi soporiferi, la fece cadere in un sonno profondo. Allora aprimmo la porta, ma essa, svegliatasi, ci cacciò a male parole, ma poi cadde completamente priva di sensi. Noi ritorniamo fuori e, piano, il potere del filtro perde i suoi effetti. Essa si risveglia, inizia a delirare e dice di aver attraversato mari e montagne. Noi affermiamo di non essere convinti di quanto ci dice e lei insiste, perdiamo la pazienza, ma lei si ostina ancora di più”. Della Porta conclude: “Una esagerata bramosia di sensazioni morbose ha talmente invaso lo spirito umano da portare all’abuso di sostanze che la natura mette a disposizione. Di molte di esse riunite insieme sono composti gli unguenti delle streghe, i quali, benché mescolati a superstizioni, mostrano a chi li esamina, che la loro efficacia proviene da forze naturali. Dirò quanto ho appreso dalle streghe. Esse cuociono in un vaso di rame grasso animale stemperato con acqua. Cocendo, l’acqua evapora e nel vaso rimane una pasta, a cui le streghe aggiungono aconito, foglie di pioppo, sangue di pipistrello, solano sonnifero e olio. E’ possibile mescolarvi anche altri ingredienti non dissimili. Appena l’unguento è pronto se ne spalmano il corpo, strofinando la pelle fino ad arrossirla, in modo che si rilasci e si dilatino i pori e l’olio penetri più profondamente nei tessuti provocando una reazione più rapida e violenta”.
[5]
Verbasco e valeriana, sono sedativi
Rospo e fustigato, per ottener veleno
dubbie erbe di streghe, Salice e Cicuta
Luppolo e Colchico, e la Digital confuta
[6]
Gli unguenti delle streghe calmano il dolore e spesso lo guariscono, ma sovente danno reazioni tossiche. Molti ingredienti entrano nella pomata con funzione vulneraria (foglie di pioppo), sedativa (solanacee), antiflogistica e antibatterica (olio di iperico) leniscono i dolori, curano i mali dando in aggiunta “sogni dilettevoli” che soddisfano le “bramosie di sensazioni morbose”.
In genere gli stati tossici indotti dall’uso di questi farmaci neuropsicoattivi provocano nell’individuo una lacerazione del tessuto connettivo coscienziale fra immagini di origine sensoriale e immagini endogene che si presentano con carattere percettivo e son vissute dal soggetto come autentiche, tanto che sono ritenute immagini reali. Si induce un feed-back positivo: coloro che sono affetti da piaghe dolorose o varie ricorrono alla strega erborista per avere lenimento e questa, nel procurare loro un potente analgesico (ipnotici, tranquillanti, neurolettici) inizia costoro, inconsapevolmente, ai misteri del Sabba, e reiterando, li lega ad essi.
La famil di solanacee, usa il triptofano
A produrre l’alcalò, che medicine fanno
Bocca secca danno, e la pupilla dilatata
Pression tachicardia, sete più ampliata
[7]
Il Peperone crudo, contiene capsicina
sapor acre piccante, C antiscorbu vitamina[8]
Millenni avan Colombo, nell’Africa arrivò
d’Americhe a tribù, con scambi propagò
Digestiva tonificante, del sistema nervoso
Antiemorragica riduce, stasi perdite sangue
Così è antiemorroidi, unguento interessante
Assieme al tabacco, attraversò l’atlante
La prima pian tabacco, naque sul luogo
Dove giovan coppia, ebbe amor rapporto
Il tabacco nativo, è una pianta rivelatrice
Haisa chiamata, quan fumata copulatrice
Uomo e una donna, cercavan loro cavalli
S’incontrano per caso, e aspettan ripartir
Assieme sotto un alber, siedono a parlar
Giacer’assieme vanno, com a conversar
[9]
Quando fur rialzati, l’uomo se ne andò
Lungo la sua strada, così fece la donna
La seguente estate, il maschio passo là
Vide pianta bella, un tabacco a vegetàr
Melanzana in India, origina poi viaggia
Con gli arabi qua e là, Spagna e Amerikà
Ricche d’acqua sono, uno stimolo pei reni
Potassio fosfor calcio, e A C vitamin tieni
Autoimpollinate, ha tannino e color viola
Una forma protezione, da ultravioletti sole
Grand’antiossidante, melanina melanzane verdura-frutta viola, gli antocian san dare
[10]
Epatoregolatrice, della bile e colesterolo
Depurativa è pure, ed è blanda lassativa
forchetta schiacci polpa, con yogurt o sola
per maschere nutrienti, 20 minuti ancora
Solanum dulcamara, contiene solanina
così il Solanum nigrum, legger allucinanti
Dàn senso d’ebbrezza, ansia o rilassanti
cefalea ed insonnia, ninfomani eccitanti
Atropa belladonna, fu solan sonnifero
Pianta perenne, diffusa in tutta Europa
In macchie radure, su strade boschive
Suoi frutti son bacca, luci nere ciliegine
[11]
Più erbe delle streghe, son di tale gruppo
Tutte dose-dipendenti, bassi-alti dosaggi
Dà euforia e benessere, memoriali sbalzi
Vari tipi spazio-tempo, nei dosaggi bassi
Mentre alle alte dosi, appaiono midriasi
Allucinazion delirio, offuscamento psiche
Scende calor e polso, comatosi è la via
L’avvelenato infine, muor per asfissia
Dopo grandi dosi (Dose Letale:10-15 bacche), l’avvelenato diviene soporoso, comatoso, la temperatura cade, il polso diviene piccolo e si ha morte con sintomi d’asfissia. La scopolamina è il più velenoso degli alcaloidi della belladonna. Se somministrato a una dose di 0,5 mg., compare uno stato lieve d’esaltazione, inceppamento della lingua, ottundimento psichico, senso di peso al capo, come se vi fosse sopra un corpo pesante; si ha la impressione che una forza invisibile chiuda le palpebre; la vista è confusa, gli oggetti sembran aver preso forma allungata; ad occhi aperti si han varie allucinazioni visive, poi le palpebre si chiudono al sonno, pieno di fantasmagorie. Poiché la sua allucinasi, è più spiccata di quella da atropina, esistono anche allucinazion visive d’indole terrifica e disgustosa, dell’olfatto e del gusto. Atropina e scopolanina penetrano facilmente per mezzo della cute e della mucosa, con bevande, pomate, impiastri. Penetrano rapidamente anche col fumo delle sigarette antiasmatiche, attraverso i polmoni, ma estrinsecano piena azione se somministrate via anale. Tutti questi modi erano attuati dalle streghe (pomate, fumigazioni, bevande). La dose letale di questi alcaloidi, è relativamente alta; frequentemente, anche dopo avvelen. con sintomi assai gravi, avviene la guarigione. Le streghe, naturalmente, non usavano gli alcaloidi, ma le piante che li contengono. Fra le più note Atropa belladonna, detta “erba delle streghe”. Contiene 0,30-0,80% di atropina nelle foglie, radice e frutto. Il contenuto in scopolamina è scarso ed il quadro di avvelenamento è uguale a quello per atropina. Solo quando si somministra per bocca compaiono nausea e vomiti per azione irritante dei componenti accessori sullo stomaco. Forse a evitare questi inconvenienti, come pure per il rapido assorbimento per la mucosa rettale, le streghe, preferivan l’introduzione via cutanea.
Hyoscyamus niger, è pianta biennale
Comune in Europa, alcaloidi nelle foglie
Nei frutti e nei semi, e tien scopolamina
In grado superiore, quindi azion affina
[12]
È chiamata Apollinaris, già in antichità
Per la spiccata azione, profè capacità
La usavano le pizie, o sibille oracolari
seguendo prescrizioni, di protocol rituali
- preghiere del VI secolo:
“ora voi tutte, erbe potenti invoco
Madre Terra vi generò, ai popoli vi donò
in voi medicina, salvifica condensò
io vi scongiuro, in atto supplichevole
statemi accanto, con forza amorevole ..
“Sant’antogno mio più non dormì
Tre nuvole dal cielo vidi apparì
Una porta acqua, una porta vento
Una porta.. gran tempestamento
Sant’antogno, coll’iniorate sante
Libera le vigne, le case e le campe”
Pioggerella non venì,
San Giovani sta dormì
Su braccia del Signore,
resti l’acqua e venga sole
Datur annual’eretta, frutt ovoide spinose
In tutti i continenti, ha foglie scur rugose
Contien atropina, iosciamin e scopolamin
sintetizza radici, ma serban foglie e semin
[13]
Atropina isolata, è più sicura negli adulti
Se in tossiche dosi, sà dar perdita coscienza
Pericolosa nei bimbi, la morte può arrecàr
Morbo Parkinsòn però, gli riesce di trattar
Contrast’avvelenamenti, da nervini pesticidi
Ulcere peptiche, diarrea e asma bronchiali
I tropanici alcaloidi, son buoni anticolinergi
Atropin per via intestino, circola più energi
Tropanici alcaloidi, del gruppo solanacee
Datura belladonna, mandragor e giusquiàm
Usati qual collirio, per effetto iosciamina
O simil sapo rospi, sui tagli si strofina
[14]
Datura cur ferite, fratture e antidolore
A seconda dell’effetto, è usata la radice
In forma bevanda, oppur fumando foglie
Mescolat’assieme, per impiastri doglie
La Datura stramonium, conosciuta col nome di pane spinoso, erba del diavolo, erba delle streghe, erba dei demoniaci. Oltre ad allucinazioni, provoca uno stato di stupore psichico con amnesia retrograda ed anterograda. Gli avvelenati presentano delirii da ebbrezza lucida ed esercitano differenti atti in modo puramente automatico. Nonostante l’apparente coscienza hanno l’attenzione e la capacità assimilativa totalmente paralizzata. Di questa azione facevano uso, i ladri per stupefare le vittime, od anche per crimini libidinosi. Datura, usata come medicinale o veleno, deriva dal termine indù dhatureas, una banda di ladri dell’antica India che usava la pianta come sopra e come siero della verità; ad Haiti, è chiamta concombre zombi, ingrediente attivo nella polvere zombie usata dalla giustizia tribale, per seppellir la coscienza di malviventi condannati, per un tempo variabile, a servire da schiavi. Quando cessa lo stupore, rimane ancora una certa confusione mentale con tendenza, a riempire le lacune amnesiche con confabulazioni. Tra le descrizioni delle streghe, ve ne sono alcune interpretabili come stati di avvelenamento con stramonio. Pure la leggenda della maga Circe può alludere allo stramonio indicando il veleno usato.
Consumano bevanda, radici di Datura
I giovan Tubatulobal, tribù di California
Raffinano la vista, a vedere gli animali
Che diventeran, loro spiriti guardiani
Far visita potranno, curar infonder vita
Ideale di visione, che intero gruppo invita
Sinergie coi vari regni, tutti cercheranno
Loro totem poi, uccider non potranno
I nativi americani, sanno dell’affinità
Tra lo stato delle piante, e la sessualità
Atto dell’amplesso, e atto d’ingestione
Capace di mutare, la cosciè interiore
Datura per navajo, sessuali eccessi cur
Cinque giorni cerimonia, vomito e sudor
L’emetico è prodotto, con piante raccolte
Presso i picchi fallo, Testa Glande forte
[15]
Ambigua datura, potente e pericolosa
Dicon pure gli Hopi, dipende da chi l’usa
Chimon Mana piacente, a caccia d’amanti
Fanciulla miete pazzi, oppure spasimanti
Prostitution Way navajo, frenetica magia[16]
Usata per curare, e armonia sociale dare
Con piante di datura, amare e divinare
È l’ultima risorsa, pei ladri rintracciare
Ritrovano i navajo, molti tipi di magia
Presso loro feste, cerimonie fier che sia
Profittator d’amore, spruzzano per tempo
Sensi pelle schiena, goccie dell’unguento
Per esser liberati, dall’incantès d’amor
Bisogna rintracciar, un curander cantor
Pur il cacciatore, che ricorre a tal magia
Frenetico finisce, ad amar chiunque sia
Berdàche dei navajo, conoscono suo ruolo
Datura può stregare, e protegger da magie
In cerimon iniziazione, vìè rito di ciambella
Maestro sputa bolo, dal buco in bocca bella
Apprendista allor inizia, a correr delirare
E ridere finchè, riceve pianta antagonista
L’Occhio di Cervo, che inibisce l’atropina
Dop’iniziazione, apprendista è medicina
Bisogna usar la pianta, senz’interruzioni
Così che ti conosca, e male non ti faccia
Interrompi 2/3 anni, non ti riconosce più
Allor la cerimonia, iniziazion ripeti orsù
Nel sud California, in riti passaggio
Prendon datura, Toloache in nahuat[17]
Dio Chungichmish, trasmise il rituale
Per dare salute, e vital prosperare
[18]
Svolto all’aperto, febbraio o marzo
Prim d’uso rituale, istruivan gli anziani
Agli adolescenti, canti e storia del clan
E gli obblighi vari, verso la lor società
Via dal villaggio, pochi giorni isolati
Fan dramma lezioni, anzian in costume
Mai sonno e più corse, psicofisi pressione
Metton ragazzi, in crescente tensione
Psicologico stress, precedente il rituale
Apprendimento rapìdo, in lor età liminale
Rigoroso digiuno, e datur trita in bevanda
Acqua radici gambi, in giorni maceranda
In stati incoscienza, si producon visioni
Che posson durare, da 2 a quattro giorni
La pianta potrebbe, dar disordin mentali
Psicomoti disturbi, e cuor spasmi mortali
In questo travaglio, acquistano i ragazzi
Gli spiriti guardiani, per la loro protezione
Durante la trance, soprannatural’ incontri
Oggetti ed animali, svelati nei confronti
Partecipant a rito, grupp’interpretazione
Scoprono gli anziani, i talenti da visione
Ciascun ragazzo vede, ruolo o vocazione
Tracciato suo futuro, in solchi tradizione
Jivaro d’Ecuadòr, Daturan bimbi ribelli
Si che gli antenati, l’istruiscono più belli
Algonchin riti passaggi, reclusi 20 giorni
Consuman wysoccan, adulti son bicorni
È culto toloache, tracciato nei rupestri
In piccole grotte, e più rifugi della zona
Rituale ha provocato, la grafica visione
Trascendèn creature, e vita d’interiore
Usan i Chumash, datur precolombiana
In segreta sociatà, ch’è Antap chiamata
Tutti i capi tribù, riuniva in aggregazione
Per cerimonie fare, assiem offert al sole
[19]
Momoy nome chumash, è Nonna Datura
Importan divinità, vedova ricca medicina
Capace a far riviver, morti e curar malati
Ber acqua del suo bagno, fa tornar rinati
[20]
Momoy è la guardiana, di riti e tradizioni
Ha un orfano nipote, che alleva da saman
Coyote vecchio uomo, trickster di coscienza
Potente cacciatore, dà datura adolescenza
Atropa Mandragora, la sua azione è simile alle piante sopra ricordate. Il succo della pianta fresca, radici e frutta, hanno iosciamine, scopolamina e mandragorina. Provoca allucinazioni, eccitazione maniacale o melanconia e sonno profondo, in genere a carattere scopolaminico. Nota come erba magica, oltre che per l’azione farmacodinamica, per la forma biforcata della radice, paragonata alla figura umana. Era chiamata infatti antropomorphon o semihomo. Da questo hanno l’origine le leggende sul pericolo mortale di strappare la pianta e l’uso delle radici come amuleti, come pure l’idea che essa sia la reincarnazione dello spirito del fuoco. La Mandragora era anche usata dalle streghe perché contiene gli stessi alcaloidi e per le sue virtù farmaco-dinamiche, che la rendono simile al giusquiamo.
Mandragora radice, influenza forze num
Dell’uomo e di Natura, fa spose le ragazze
Aumenta latte in vacche, fortun fecondità
Affari a lieto fine, armonia e prosperità
Incanto può svanir, pur s’un can s’accorge
Efficacia poi decresce, dopo sol che sorge
Colta la mandraga, fanciulle s’accarezza
S’abbracciano dicendo, la litania scelta
[21]
Matraguna, Matraguna,
mandragora, mandragora
Marita-ma peste-o luna
maritami fra un mese
Cà de nu m’ai marita
poiché se non lo fai
Oiu veni si te-oi ciunta
io torno a farti a pezzi
Frunza verde matraguna,
erba verde, o mandragora,
Pasere ce esti nebuna,
Bell’uccello, che è tanto folle
De-mi tot cânti sara pe luna
canta per me, la sera sotto la luna.
Femmina che d’uom, amor vuol provocare
Quan sradica mandraga, nude va spogliare
A suo posto nella buca, vi versa le monete
Cosparge pur di vino, la mandragor sete
Fanciulle van in campi con vecchia praticon
Dopo aver mangiato, e danzano quasi nude intorno alla mandraga, s’inchinano scalzate
Li alla mezzanotte, s’abbraccian carezzate
Pronuncia praticona, più formule d’incanto
Parlan i compagni, s’abbraccian e si bacian
Fanno del bivacco, la vecchia ha terminato
Iniziano danzar, e terren suo vien scavato
Chiave par l’intento, con cui viene raccolta
Attent a non scassare, nessun pezzo radice
S’è colta a creare l’odio, si sputano sul viso
Si scambiano gl’insulti, si picchiano di rito
S’è colta per amore, ovvero per dragoste
Per maritar oppure, ballare o far le feste
2 donne pur anziane, digiune van cercàr
Portan pan e sale, e un soldo per trovàr
In luoghi assai nascosti, la raccoglieranno
Devono spogliarsi, e inchinarsi per 3 volte
Con visi volti a oriente, 3 volte van girar
E più incanti a recitar, al fin di sradicàr
Pur senza parlarle, mostra la tua gioia
Finché giudicherai, che sia di buon umore
Bevi mangia accanto, saluta col buongiorno
Invoca qual sovrana, e rivela il tuo bisogno
“Tu sei regin dei cieli, e radice della terra
Sovrasti le tempeste, e vesti ondose foglie
Sei la Regin dei fiori, ti invoco e bacio terra
Concedi guarigione, che la tua forza sferra
Matragun salù, buongiorno mia Regina
E ripete invocazione, rivoltale alla sera
cercato camminato, incantesim hai portato
in bicchiere messo a guarir quest’ammalato
Malato beve miele, la vecchia versa l’acqua
Tutta su sua testa, e poi lo spalma in miele
Lega sul suo collo, coton rosso col soldo
Riveste con camicia, il rito par assolto
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3 cucchiai mistura, 3 volte al dì si beve
Ciò dura per 3 giorni, astien cipolla cruda
Non beve l’acquavite, almen due settimane
Né vino birra od altro, per fin 6 settimane
Non prende latte fresco, per 4 settiman
Pur cibi zuccherati, intestino a riordinar
Dieta assieme a igiene, e cuor di terapia
Com in amazzonia, accompagna disciplina
Se la porti a casa tua, le dai più musicisti
Le rendi onor regina, e mostri volto allegro
Non litighi e non odi, ricorda tal consigli
Lei ti salverà, e ti assegnerà dei figli
Domenica con musa, continua deliziarla
Conduci pur persone, per divertir danzarla
Sempre resta allegro, specie di quel giorno
Tu le auguri salute, lei gioia spand’intorno
Eu va dau pâine si sare/ io vi don pane e sale
Dar voi sa-mi dati sanatate/datemi forza salute.
Fac cruce si bat matànii/mi segno e mi prosterno
Si pui pâine si sare / ti dò pane e sale
Sa-mi dai leac / perché tu mi dia guarigione
Nasce Matragun, da seme d’impiccato
Pianta erotica regina, procur fecondità
Cogli in intenzione, trasmette al dna
Ritual silenzio e, purezza del sessual
Cogli a sua foglia, durante il plenilunio
Paga con qualcosa, se vuoi abbi efficacia
Incantala con danza, di gran venerazione
Suo duplice potere, dipen dall’intenzione
QUI TROVERETE TUTTE LE NOSTRE PIANTE DELLE STREGHE
STRAMONIO:
Tintura eroica semi Stramonio (non ingerire) 10 ml
Semi di Datura Stramonium circa 10 pz
Foglie Datura Stramonium 5gr
ATROPA BELLADONNA:
Radice di Atropa Belladonna 10 gr
Foglie Atropa Belladonna 10 gr
tintura officinale radici belladonna (NON INGERIRE) 10 ml
tintura eroica foglie Belladonna 10 ml (non ingerire)
MANDRAGORA:
Mandragola/Mandragora radice 1 gr
Mandragola o Mandragora autumnalis pianta viva
Semi Mandragora autumnalis 5 pz
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